Non è ancora domani (La Pivellina)

Film 2009 | Drammatico, +16 100 min.

Anno2009
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia, Austria
Durata100 minuti
Regia diTizza Covi, Rainer Frimmel
AttoriPatrizia Gerardi, Asia Crippa, Walter Saabel, Tairo Caroli .
Uscitavenerdì 14 maggio 2010
TagDa vedere 2009
DistribuzioneOfficine Ubu
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 3,07 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Tizza Covi, Rainer Frimmel. Un film Da vedere 2009 con Patrizia Gerardi, Asia Crippa, Walter Saabel, Tairo Caroli. Genere Drammatico, - Italia, Austria, 2009, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 14 maggio 2010 distribuito da Officine Ubu. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,07 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 giugno 2010

Patti, un'artista circense che gestisce spettacoli di strada con il marito Walter un giorno, cercando il proprio cane in un parco vicino al camper in cui vive nella zona di San Basilio a Roma, si imbatte in una bambina di circa due anni. In Italia al Box Office Non è ancora domani (La Pivellina) ha incassato 68,8 mila euro .

Consigliato sì!
3,07/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,14
PUBBLICO 3,08
CONSIGLIATO SÌ
Una storia di profonda umanità girata nella Roma lontana dai tour operator.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 3 febbraio 2010
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 3 febbraio 2010

Patti, un'artista circense che gestisce spettacoli di strada con il marito Walter un giorno, cercando il proprio cane in un parco vicino al camper in cui vive nella zona di San Basilio a Roma, si imbatte in una bambina di circa due anni. Asia, così si chiama, è stata lasciata lì dalla madre con indosso un biglietto in cui la donna afferma che tornerà a prenderla. Da quel momento la donna, con l'aiuto del marito e di Tairo, un adolescente che vive in un altro camper con la nonna, prenderà ad occuparsi della bimba senza rinunciare a cercarne la madre.
Tizza Covi e Rainer Frimmel nascono come fotografi professionisti e questa loro vocazione si sente in un film che però sembra volerla celare facendo della 'naturalezza' delle riprese la cifra stilistica principale. La camera a mano domina nel pedinamento di un'umanità che vive ai margini ma che forse proprio per questo motivo è ancora capace di mettersi in gioco quando si tratta di aiutare gli ultimi. Perché la piccola Asia è un'ultima adottata da una donna dai capelli di tinta rosso fuoco tanto spontanea quanto attenta e materna.
Attratti già dall'opera precedente dall'arte circense i due registi trovano in questo cast di non attori il giusto mood per costruire una docufiction del tutto originale in cui si osserva un progressivo avvicinarsi a una genitorialità inattesa. Patti e Walter si affezionano senza retoriche alla bambina che sentono sempre più loro così come in fondo Walter ha già preso a far da padre a Tairo al quale insegna come comportarsi in caso di discussioni accese. Sullo sfondo una Roma inedita e un mondo esterno che costruisce sempre più le proprie fragili fondamenta sul sospetto piuttosto che non sull'accoglienza (Walter non può non mettere in guardia Patti dal rischio di essere accusati di sequestro nei confronti della bambina).
È un film sull'attesa quello di Covi e Frimmel: l'attesa di un lieto fine che però, se visto da un'ottica diversa, potrebbe non essere tale. Genitori si diventa. Anche quando i figli non sono stati generati da noi.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 24 novembre 2010
Zulu51

                                                         Una bella sorpresa, questo film di due registi, una italiana Tizza [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 giugno 2011
Nalipa

Una donna di mezza età, artista di strada, trova in un parco una bimba abandonata, in realtà era uscita per cerca il suo cane. La bimba ha con se un biglietto della madre sul quale si legge che che tornerà a prenderla. Patrizia, il nome della donna, la porta nella sua roulotte e con il marito e un grupo di amici se ne prende cura. La piccola non sembra faticare ad ambientarsi, anzi.

mercoledì 5 ottobre 2011
albsorge

Trovare qualcosa che non si è mai cercato. E' da questo spunto, solo all'apparenza banale, che il viaggio di Patti, artista che non comprende se stessa, ha inizio. Asia è piccola ma, per contrasto, appare molto meno vulnerabile di Patti e di tutto il mondo che viene circoscritto da poche roulotte e da molte pozzanghere; Taro, ragazzino dall'animo gentile e gitano, e Bobo, pagliaccio che deve [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 gennaio 2011
mimmo_calciano

Mi chiedo cosa vorrebbe comunicare questo film...... vorrebbe farci ammirare la vita dei nomadi....bastava un documentario.... mah il film è noioso, non credibile pieno di qualunquismi... gli attori saranno di strada, l'unica che si salva è la bambina.... Sarà che questo neorealismo non è alla mia portata ma dare quattro stelle come hanno fatto gli altri è [...] Vai alla recensione »

domenica 9 maggio 2010
Monica Rossini

Ho visto il film al festival di Pesaro, dove ha vinto. Il film trasmette con semplicità e naturalezza un messaggio positivo: si può fare del bene ed essere felici anche in situazioni difficili. Con stile neorealista ci trasporta in mezzo a una comunità misconosciuta (quella di un piccolo circo), dove la protagonista, di soli due anni, viene accolta da persone umili e semplici con grande generosità [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 maggio 2010
laulilla

Una bella sorpresa ci arriva da un piccolo e misconosciuto film, poco distribuito (solo quattro sale in tutta Italia), a riprova, se ce ne fosse bisogno, che se si hanno idee e sensibilità, non servono grandi budget per produrre film interessanti e originali. Qui, ci troviamo di fronte a una Roma che meno monumentale non si può: una squallida periferia in cui si incrociano tangenziali e in cui un [...] Vai alla recensione »

mercoledì 19 maggio 2010
goldy

Un realismo che non sarebbe stato raggiunto in modo così perfetto se non ci fosse stata la grande lezione dei fratelli Dardenne. Senza una sbavatura , depurato da qualsiasi caduta di facile sentimentalismo la narrazione ha stile perfetto. Non banale e nemmeno minimalista induce a riflessioni dolorose e purtroppo disperanti per chi sia disposto a entrare in collisione con i modelli di vita che [...] Vai alla recensione »

martedì 5 aprile 2011
NOTEDO

Film di assoluta semplicità che si gode come bere un bicchier d'acqua. Ho assistito ad una operazione assolutamente felice atta a recuperare una ecologia dello sguardo. Da un quasi documentario con una trama improvvisata emerge un mometo piacevolissimo in cui lo sguardo ritrova una propria dimensione. Eccezionale il montaqgio per recuperare ore ed ore di recitazione non recitazione della piccola Asia. [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 dicembre 2010
astromelia

spontanea questa storia, ricca di semplicità con molte componenti umane,un pò lento sopratutto all'inizio,finale con punto di domanda, splendida la piccina.

giovedì 8 agosto 2013
nicell

Un piccolo goiello contemporaneo, capace di far riflettere e emozionare con tocchi leggeri e poetici. Non lasciatevelo sfuggire!

venerdì 4 maggio 2012
Meribenda

Dagli ottimi punteggi nelle recensioni ci si aspetterebbe un film ricco di significati, con un messaggio forte da trasmettere e una buona recitazione degli attori. E' vero, la storia non è comune: una bambina abbandonata al parco che viene accudita con grande umanità da una peculiare famiglia di nomadi...tuttavia ciò che viene messo sullo schermo sono semplici momenti di quotidianità, nessuno realmente [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Una Magnani post-punk dai capelli rosso fuoco. Una bimbetta vestita di rosa abbandonata da chissà chi su un'altalena a San Basilio. E una famiglia molto diversa da quelle della tv, che accoglie quella trovatella con affetto e semplicità impagabili. Uscito brevemente durante Cannes, torna in sala La pivellina, debutto del duo Covi-Frimmel (lei di Bolzano, lui di Vienna), cineasti indipendenti che danno [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Premiato alla Quinzaine di Cannes 2009 e in giro per il mondo, “La pivellina” della bolzanina Covi e dell’austriaco Frimmel è piccolo solo nel titolo: interamente girato nella borgata romana di S. Basilio, celebre per le occupazioni e la lotta per la casa, mette al centro la marginalità e ne fa un ritratto caloroso, affettivo ed empatico, con i colori “rubati” a una bimba ritrovata dal circo alla vita. [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

In un certo senso c' è da ringraziare il calando stagionale, quello che malgrado le stentoree dichiarazioni di inversione di tendenza in Italia si rinnova puntualmente in questo periodo dell' anno. Ringraziare perché ciò permette a piccoli o minuscoli film di qualità di trovare il loro avventuroso e precario varco di accesso- meglio di niente - al mercato in via di smobilitazione estiva.

Jean-François Rauger
Le Monde

Une fillette abandonnée est recueillie par un couple d'artistes de cirque et par un adolescent, sympathiques déclassés sociaux vivant dans une caravane, dans la boueuse périphérie romaine. L'argument du film de Tizza Covi et Rainer Frimmel, présenté à la Quinzaine des réalisateurs au Festival de Cannes en 2009, laisse craindre le pire : attendrir le spectateur venu contempler un petit monde baroque [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Diretto da due fotografi, il film ha ottenuto l’anno scorso 12 riconoscimenti e premi ovunque: tutti festival in cui non vige l’equivalenza film povero film bello. In un giorno rigido d’inverno, sugli spiazzi fangosi che ospitano i camper di un circo equestre alla periferia di Roma, su un’altalena ferma sta, da sola, una bambina piccola bellissima, tutta infagottata.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Una bambina (Asia Crippa) abbandonata dalla madre nella periferia romana e una donna matura (Patrizia Gerardi), lavorante di un circo, che l'«adotta» temporaneamente. Il domani del titolo è quello dell'ipotetico ritorno che la madre ha annunciato in un biglietto lasciato sulla bambina. Ecco Non è ancora domani, storia di miseri girata con miseri mezzi e intento filantropico analogo a quello de Il monello, [...] Vai alla recensione »

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